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            Duilio Svara nato a Trieste  il 13 luglio 1914,  frequentò l’Istituto per  Capi d’Arte dell’Istituto Industriale “Volta” (scuola pubblica) e poi la Scuola di Figura del Civico Museo Revoltella (privatamente).


Al Volta partecipò ai  corsi per la lavorazione della pietra ( 1929-1933) ebbe come insegnante lo scultore Alfonso Canciani (artista di pregio)  e come compagno di viaggio  Marcello Mascherini (noto scultore triestino).     La scuola di Alfonso Canciani insegnava tecniche raffinate e un plasticismo che andava per la maggiore a quei tempi in Europa secondo Meunier e Roden.


 

Alla Scuola Libera di Figura insegnava il pittore Edgardo Sambo Cappelletti  ed il Svara si dedicò pure alla pittura. Così ebbe due Maestri eccellenti dai quali trasse molto per la sua arte.   Nel 1937 iniziò (dopo le scuole ) ad esporre nell’ambito del Sindacato degli Artisti.

 

Duilio Svara fu una persona impegnata politicamente ma non in sintonia con l’ideologia di quel tempo. Visto  Il cognome di provenienza slovena, nel 1943 fu inviato, assieme al suo amico Luigi Spacal – pittore – in Lucania con uno dei battaglioni speciali. Ai dissidenti e sospettati e non condannati al confino, toccava questa sorte decisa dal governo d’allora.     Finita la guerra si ritrovò a Bari, dove si sposò.  A quel tempo l’Italia era divisa in due e lui non riuscì in tempo a tornare al suo lavoro di disegnatore, ci ritornò dopo un mese ma purtroppo fu licenziato. A questo punto, essendo disoccupato, riprese l’arte della scultura e pittura esponendo a Parigi, Lubiana e varie rassegne cittadine.

 

Fu elogiato da Giusto Chersovani, Luciano Budigna, Maria Lupieri e Nino Perizzi.

 

A suo tempo fù notato da Silvio Benco come uno dei futuri scultori della città, ed ebbe proprio ragione!

 

Dopo lunga malattia si spense nel gennaio 1999.